Il nuovo contratto prevede anche:
- per le notti passive (permanenza in struttura) una indennità mensile di 77,47 € e la remunerazione come lavoro ordinario dalle 2 alle 4 ore, oltre ad una indennità di 20 € per 7 ore di reperibilità in struttura. Per l'applicazione del punto sopra viene rimandato ad accordi aziendali per favorire una corretta e graduale applicazione.
- Tempo di vestizione e svestizione, se dovuto, definito in un tempo di 15 minuti. Il tempo previsto potrà essere compreso all’interno o fuori del turno di lavoro. Le modalità di gestione di questo aspetto sono demandate ad accordi aziendali o territoriali.
Da ultimo il rinnovo del contratto prevede:
- l'integrazione per maternità, astensione obbligatoria, al 100% a partire dal 1 gennaio 2024; il CCNL precedente prevedeva l’80%.
- Aumento della quota per l'Assistenza Sanitaria Integrativa (per noi Cooperazione Salute) da 60 € l'anno a 120 € l'anno a partire dal 1° gennaio 2025, si passa da 5 € al mese a 10 € al mese.
La riserva, che ha confermato il rinnovo del CCNL delle Cooperative Sociali, è stata sciolta il 5 marzo scorso ed è relativa all'accordo del 26 gennaio 2024. Il contratto è stato approvato dalle parti datoriali (Agci Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali) e parti sindacali (Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uiltucs) ha validità 2023-2025.
Quanto sopra è evidentemente una sintesi degli elementi più importati e qualificanti del rinnovo del CCNL, e nello specifico quelli economici. Per una completa lettura del documento si rimanda al nostro sito web dove, appena disponibile, sarà pubblicato integralmente.
Sento necessario esplicitare a tutti noi soci e dipendenti che l'impatto del rinnovo del CCNL sul costo del lavoro è decisamente importate e pesante, e di questo dobbiamo essere tutti consapevoli.
È scontato ribadire che l’incremento è assolutamente necessario e doveroso per diversi motivi:
- contrastare l'aumento del costo della vita;
- allineare i livelli retributivi del nostro contratto ad altri contratti dell'area socio-sanitaria;
- per migliorare l'attrattività del nostro lavoro e contrastare la sempre più evidente difficoltà nel trovare personale, legata in parte alle basse retribuzioni.
Per contro si deve anche rilevare che l'impatto è veramente importate complessivamente il 15,18%. A questo si aggiunge l'aumento dei costi generali dovuto alla elevata inflazione degli ultimi due anni.
Salva la prima tranche che è stata da noi applicata come richiesto dall’accordo, un incremento così importate potrà essere adeguatamente corrisposto solo, ed esclusivamente, con l’adeguamento dei corrispettivi delle rette per i servizi socio-sanitari residenziali e diurni. L’adeguamento delle rette dovrà necessariamente essere previsto sia per la quota sanitaria (competenza Regione Veneto), sia nella quota sociale (competenza Comuni del nostro distretto 4 A.Ulss 9). Sono già state attivate tutte le iniziative in ambito regionale e locale per chiedere i dovuti adeguamenti ed incrementi di rette e tariffe.
Vi terremo aggiornati sul proseguo delle trattative.